Adenocarcinoma polmonare: Gefitinib superiore all’associazione Carboplatino e Paclitaxel in pazienti selezionati


Studi clinici precedenti, non-controllati, hanno suggerito che il trattamento di prima linea con Gefitinib ( Iressa ) può essere efficace in pazienti selezionati con tumore del polmone non a piccole cellule.

In uno studio di fase III, in aperto, i Ricercatori della Chinese University di Hong Kong hanno assegnato in maniera casuale pazienti con adenocarcinoma polmonare in fase avanzata, non-fumatori o ex-fumatori lievi, non-trattati in precedenza, a ricevere Gefitinib ( 250 mg al giorno; 609 pazienti ) o Carboplatino ( a una dose calcolata per produrre un’area sotto la curva di 5 o 6 mg per millilitro al minuto ) più Paclitaxel ( 200 mg per metro quadro di superficie corporea ) ( 608 pazienti ).

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione.

I tassi di sopravvivenza libera da progressione a 12 mesi sono risultati pari a 24.9% con Gefitinib e 6.7% con Carboplatino -Paclitaxel.

Lo studio ha raggiunto il suo obiettivo primario di mostrare la non-inferiorità di Gefitinib e ne ha anche dimostrato la superiorità rispetto all’associazione Carboplatino e Paclitaxel per quanto riguarda la sopravvivenza libera da progressione nella popolazione intention-to-treat ( hazard ratio per progressione o morte, HR=0.74; P
Nel sottogruppo di 261 pazienti, positivi per la mutazione nel gene EGFR ( epidermal growth factor receptor ), la sopravvivenza libera da progressione è risultata significativamente più lunga tra quanti avevano ricevuto Gefitinib che tra quelli trattati con Carboplatino e Paclitaxel ( HR=0.48; P
Gli eventi avversi più comuni sono stati rash o acne ( 66.2% dei pazienti ) e diarrea ( 46.6% ) nel gruppo Gefitinib, ed effetti neurotossici ( 69.9% ), neutropenia ( 67.1% ) e alopecia ( 58.4% ) nel gruppo Carboplatino e Paclitaxel.

In conclusione, Gefitinib ha mostrato di essere superiore a Carboplatino e Paclitaxel come trattamento iniziale per l’adenocarcinoma polmonare tra i non-fumatori o gli ex-fumatori leggeri nell’Asia Orientale.
La presenza nel tumore di una mutazione nel gene EGFR è un forte predittore di un miglior esito con Gefitinib. ( Xagena2009 )

Mok TS et al, N Engl J Med 2009; 361: 947-957


Onco2009 Farma2009 Pneumo2009


Indietro

Altri articoli

Lazertinib è un potente inibitore della tirosina chinasi di EGFR, di terza generazione, che penetra nel sistema nervoso centrale. Lo...



La scoperta delle mutazioni di EGFR nel tessuto tumorale è l'approccio standard per stabilire se un paziente trarrà beneficio dal...


La tirosin-chinasi del recettore del fattore di crescita dell’epidermide ( EGFR ) è un obiettivo importante per il carcinoma polmonare...


Il bloccante irreversibile della famiglia ErbB Afatinib ( Giotrif ) e l’inibitore reversibile della tirosin-chinasi di EGFR Gefitinib ( Iressa...


Sono necessari nuovi farmaci a bersaglio molecolare per i pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in progressione durante trattamento con...


Icotinib, un inibitore tirosin chinasico orale di EGFR, ha mostrato attività antitumorale e un profilo di tossicità favorevole in studi...



Pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule portatori di mutazioni nel gene del recettore del fattore di crescita dell’epidermide ( EGFR...